Abstract
Introduzione. Un capitolo piuttosto trascurato in tutti i corsi di ecografia è la modalità di esprimere il referto. Un’adeguata esposizione di quanto l’ecografista osserva rende l’esame fruibile da chiunque lo legga, anche se non esperto del linguaggio ecografico.
A differenza di quanto avviene con le radiografie, che permettono una valutazione oggettiva e costituiscono tutto l’esame, le fotografie tratte dall’esame ecografico sono molto riduttive rispetto a quanto l’ecografista ha acquisito durante l’esecuzione.
Trattandosi quindi di un esame dinamico, in cui solo colui che esegue tecnicamente l’ecografia può descrivere quanto ha osservato, la refertazione assume infatti un’importanza fondamentale.
Questa esigenza è a maggior ragione sentita in nefrologia dove è essenziale la minuziosità nella descrizione delle immagini per evidenziare anche le minime sfumature utili a caratterizzare e differenziare le varie nefropatie
Materiali e Metodi. La descrizione si serve del linguaggio ecografico che si esprime con termini tecnici propri della metodica. E’ disponibile un’ampia letteratura in cui si illustra come studiare tecnicamente i vari organi, ma non per esprimere quanto osservato. Per provare ad ovviare all’ampia difformità nella stesura dei referti che ne deriva si propone uno schema di risposta ecografica e una modalità di descrizione tecnica dei vari quadri che si possono osservare. Questo può costituire una griglia dalla quale si può arrivare, mediante l’apporto e gli arricchimenti di altri ecografisti esperti nel campo specifico, ad una auspicabile modalità condivisa di refertazione.
Risultati attesi. Uniformare il linguaggio tecnico è utile per rendere la descrizione delle immagini più “oggettiva” possibile, garantendo la validità dell’esame nel tempo e la confrontabilità dello stesso anche tra operatori diversi.
Il referto deve fornire la dettagliata descrizione delle immagini relative all’apparato che si sta valutando, eventuali significativi elementi patologici relativi ad altri organi che vengano contemporaneamente osservati, ma anche e soprattutto una conclusione diagnostica che renda il referto comprensibile anche da Medici non esperti in ecografia e quindi utile al paziente a cui si offrirà l’ampia validità diagnostica che un esperto ecografista può fornire.