Abstract
Da più di dieci anni sono commercializzate delle soluzioni per dialisi peritoneale chiamate “biocompatibili” in quanto la loro composizione quali-quantitativa ha dimostrato “in vitro” ed “ex-vivo” di interagire in modo meno invasivo rispetto alle soluzioni convenzionali nei processi biologici delle cellule peritoneali residenti. L’applicazione alla pratica clinica di tali soluzioni non ha portato immediatamente a benefici clinici evidenti o facilmente misurabili. Sono attualmente ancora in fase studio o di discussione alcuni potenziali vantaggi frutto di osservazioni e di risultati non conclusivi La difficoltà maggiore nell’interpretazione univoca dei dati risiede nella non comparabilità delle diverse soluzioni proposte e nella presenza di importanti bias negli studi eseguiti. I principali campi dove si è sviluppata la ricerca sono stati la morfologia del peritoneo a lungo termine, la funzionalità della membrana peritoneale, l’incidenza delle peritoniti e la preservazione della funzione renale residua.
Per quanto non esista una chiara evidenza scientifica in alcuni di questi parametri le soluzioni biocompatibili hanno mostrato incoraggianti risultati.
Estansore:
Mariano Feriani
(Reparto di Nefrologia e Dialisi, Ospedale dell’Angelo e S.S. Giovanni e Paolo, Mestre-Venezia)
Revisori:
- Prof. Giovanni Cancarini
- Dr Guido Garosi
- Dr. Vincenzo La Milia